MIDAR – Modello Innovativo per la Distribuzione dell’Acqua Irrigua

Oggetto

Alla luce degli eventi climatici sempre più estremi e sempre più frequenti, il settore agricolo risulta essere particolarmente vulnerabile alla minaccia del cambiamento climatico, così da rendere necessaria l’adozione di adeguate strategie di adattamento e mitigazione del settore.

Refernte Tecnico: Luca Pacicco, Alessandro Sdoga - cratia@confagricolturaumbria.it
Durata: 3 annualità
Partenariato
TRASFORMATORI TABACCO ITALIA SOC. COOP.AGR. (TTI) PRO-AGRI CONSORZIO PRODUTTORI AGRICOLI SO. COOP. AGR. AGRONICA GROUP SRL CRATIA SRL COMUNITÀ MONTANA ALTA UMBRIA GESTIONE COMMISSARIALE EX L.R. N.18 DEL 23/11/2011. (il Partner ha sottoscritto accordo partenariato ma non rendiconta spese in quanto assorbito poi da AFOR) AGENZIA FORESTALE REGIONALE (AFOR) CONSORZIO DI BONIFICA DI SECONDO GRADO PER IL CANALE EMILIANO ROMAGNOLO (CONSORZIO CER) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA (UNIPG) DIPARTIMENTO INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALE (DICA) DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI ED AMBIENTALI (DSA3)
Obiettivi

L’attività di “sperimentazione” si attua necessariamente su porzioni di terreno ridotte e controllate secondo i consolidati protocolli scientifici. Ulteriori attività di validazione si attuano su un numero di aziende e su territori più ampi. Il coinvolgimento totale potenziale a livello di requisiti di progetto si estende all’intero distretto irriguo N.10. Infine, secondo gli obiettivi di progetto, i sistemi ottenuti potranno essere applicati su scala molto più estesa (anche l’intero territorio regionale).
Questa scalabilità trova un raccordo applicativo nella definizione delle aziende e delle superficie coinvolte, sempre in relazione alle altre direttrici qui elencate immaginabile quale insieme di variabili che alimentano il sistema delle attività per gli obiettivi.
Per ogni attività e livello di scalabilità sono previsti vari rilievi in campo (dati meteorologici e ambientali, rilievi fenologici, controllo delle irrigazioni, etc.).
Tali attività sono svolte in diversi modi e da diverso personale.
I rilievi finalizzati alle attività “sperimentali” sono in massima parte svolti in modo automatico dalle attrezzature previste e per altra parte dal personale di tutti i partner coinvolti (UNIPG, CER, INSTM, TTI) per le rispettive implicazioni.
Ad un livello di estensione più ampio (si veda sopra il concetto di scalabilità) l’attività di “informazione” è curata soprattutto dal personale tecnico di TTI così come la registrazione delle informazioni cui tuttavia dovrà partecipare la componente agricola stessa quale ultima fruitrice e beneficiaria.

Attività
  • Uso efficiente della risorsa irrigua, attraverso lo sviluppo di un modello previsionale per la quantificazione del rischio di deficit associato a diversi scenari colturali per supportare la pianificazione delle attività agronomiche.
  • Monitoraggio e controllo delle reti irrigue, mediante lo sviluppo di strumenti di supporto alle procedure di autorizzazione e distribuzione della risorsa idrica.
  • Taratura sito specifica dei modelli e degli algoritmi utilizzati
    I modelli e gli algoritmi implementati nel sistema avranno una fase di validazione in campo che permetterà di adeguarli alle specifiche caratteristiche dell’area di studio.
  • Sperimentazione e applicazioni pilota di tecniche in campo per l’uso efficiente dell’acqua irrigua
    In rapporto alla disformità dei terreni. I rilievi prossimali effettuati sulle piante ed i terreni consentiranno di migliorare la gestione della variabilità a livello degli appezzamenti per poter intervenire in modo mirato sulle cause locali di disformità dell’efficienza nell’uso dell’acqua con mezzi agronomici e fisici e creare “mappe” d’intervento mirato.