Innovazione per la difesa e la qualità delle produzioni viticole nello scenario delle prossime emergenze ambientali
Gli obiettivi generali sono rivolti all’ottenimento di un modello di gestione del vigneto caratterizzato da interventi mirati alla riduzione e ottimizzazione degli input agronomici, riduzione dell’impatto ambientale e climatico, ottenimento di uve di qualità globale. Obiettivo generale del progetto pilota è la comprensione delle relazioni intercorrenti tra clima (temperatura e precipitazioni), ciclo agrofenologico della pianta, dinamiche di presenza delle principali avversità della vite (Lobesia botrana e Botrytis cinerea), caratteri qualitativi e tecnologici delle uve. Ciò al fine di individuare possibili strategie colturali per l’adattamento della viticoltura ai cambiamenti climatici in atto, ma anche per la mitigazione dei cambiamenti ambientali da parte dei sistemi viticoli. Tutti queste informazioni saranno funzionali e integrabili in una piattaforma informatica in grado di inviare all’azienda informazioni e messaggi di allerta personalizzati sito-specifici, traendone un vantaggio economico e ambientale.
Il progetto si baserà su un approccio integrato volto all’identificazione e gestione della vulnerabilità dei sistemi viticoli umbri e al miglioramento della loro sostenibilità ambientale. Si propone una metodologia innovativa per l’alto livello di integrazione degli input conoscitivi per un output unitario, ma sito-specifico, di gestione del vigneto.
FASE 1: SPERIMENTAZIONE
Sulla base del carattere transdisciplinare del progetto, la metodologia impiegata per la misura e il monitoraggio delle variabili coinvolte si avvarrà sia di strumenti tradizionali e tecniche consolidate, che di tecniche strumentali sperimentali ed innovative per l’ambito viti-vinicolo.
FASE 2: MODELLIZZAZIONE
L’acquisizione del modello DS 3.0 derivante da precedenti esperienze condotte in campo viticolo sarà una base di partenza per simulare tempi di sviluppo della vite e del suo parassita Lobesia botrana.
FASE 3: TRASFERIMENTO
Il prototipo, validato a scala aziendale, potrà essere trasferibile ed implementabile a scala territoriale.
Questo può avvenire attraverso l’installazione di una rete di monitoraggio ambientale sul territorio della DOP Orvieto, opportunamente dislocata in funzione della necessità di cogliere la vasta diversità fisiografica e colturale/varietale di tale areale di produzione viticola.