ECOMPOST
Oggetto
Il compostaggio aziendale dei sottoprodotti della filiera olivicola-olearia e viti-vinicola: da problema a risorsa
Partenariato
- Società Agricola il Colle sulla Flamina s.s.
- Azienda vivaistica regionale Umbraflor
- Cantine Giorgio Lungarotti srl
- Lungarotti Chiara Azienda agraria
- Az. Agr. Benedetti Agostino
- Az. Agr. Petesse Maria Angela
- Az. Agr. Fattoria del Monte Puro
- Az. Agr. Appolloni Paolo
- Az. Agr. Appolloni Novella
- Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia
- 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria
Obiettivi
Obiettivo specifico del progetto è l’ottenimento di diversi tipi di compost di qualità derivanti da sottoprodotti della filiera olivicolo-olearia, viti-vinicola e zootecnica, da utilizzare come ammendante per colture arboree, in sostituzione di fertilizzanti chimici, e come materiale sostitutivo (in tutto o in parte) alla torba impiegata nelle aziende florovivaistiche per la preparazione di substrati da invasatura.
Attività
Il progetto si propone di trasferire in campo operativo importanti innovazioni acquisite nelle attività di ricerca, concernenti:
- il compostaggio di sottoprodotti agricoli a livello aziendale (in cumuli all’aperto o sotto tunnel), puntando all’ottimizzazione delle miscele di matrici e delle condizioni di processo nell’ottica della delocalizzazione del processo;
- l’introduzione nel processo di compostaggio aziendale di un prototipo di biocomposter per semplificare, facilitare e accelerare il processo;
- l’impiego agronomico e vivaistico dei compost ottenuti, anche per colture biologiche, per l’ammendamento in pieno campo per colture arboree e la realizzazione di substrati vivaistici da invasatura, onde ottimizzarne gli effetti in termini di attività vegeto-produttiva dei vegetali e riduzione dell’impatto ambientale.
- dal punto di vista occupazionale, il modello propone la creazione di competenze a livello aziendale di esperto nella gestione e nel riutilizzo dei rifiuti/ sottoprodotti che possono di fatto giustificare figure professionali in grado di svolgere contemporaneamente funzioni polivalenti orientate alla produzione, ma anche alla sua sostenibilità.
Risultati attesi
- progettazione e validazione di diversi processi e tecnologie di compostaggio all’interno dell’azienda per rimuovere gli ostacoli che attualmente, di fatto, impediscono la valorizzazione dei sottoprodotti organici per la produzione di compost;
- ridurre i rischi ambientali connessi allo smaltimento convenzionale di alcune di queste matrici e realizzazione di economie nel sistema di smaltimento;
- ottenimento di compost “di qualità” (anche biologici) sotto l’aspetto fisico-chimico-nutrizionale-microbiologico, con elevato potere fertilizzante e idonei a sostituire parzialmente o totalmente la torba nella composizione dei substrati vivaistici;
- ottenimento di compost “di qualità” (anche biologici) a buon mercato e ad elevato valore fertilizzante per l’ammendamento di oliveti, vigneti, frutteti, ecc., al fine di ridurre l’apporto di concimi chimici e quindi di aumentare la compatibilità ambientale delle colture;
- incrememento della quantità di carbonio stoccato nel terreno mediante il progressivo aumento del tenore in sostanza organica;
- verifica della possibilità di certificazioni sui compost ottenuti (ecolabel, mezzo tecnico idoneo alla coltivazione biologica, ecc.);
- promuovere la diffusione della pratica del compostaggio aziendale, nel settore agricolo e agroindustriale, attivando una struttura di fornitura di know how, assistenza e formazione direttamente in azienda nel compostaggio di alcune matrici organiche ed effettuando in loco i relativi controlli e prelievi;
- dal punto di vista occupazionale, il modello propone la creazione di competenze a livello aziendale di esperto nella gestione e nel riutilizzo dei rifiuti/ sottoprodotti che possono di fatto giustificare figure professionali in grado di svolgere contemporaneamente funzioni polivalenti orientate alla produzione, ma anche alla sua sostenibilità.