CoBioT

Oggetto

Progetto “Utilizzo di mezzi biologici (parassitoidi e funghi entomopatogeni) per il contenimento del cinipide galligeno del castagno e per preservare e valorizzare la biodiversità degli ecosistemi castanicoli umbri”

Partenariato
  •  Azienda Agricola Santini Quirino
  • Azienda Agricola Pacifici Pio Angelo
  • Azienda Agricola Da Romano di Rughetti Lorenzo
  • Società Semplice Agricola Collivecchi ss
  • Azienda Agricola Zengoni Zeno
  • La Corona s.s. Soc. Agr.
  • Soc. Agricola Fattoria di Marzano
  • Dominio Collettivo di Santa Restituta
  • Comunanza Agraria di Melezzole
  • Università di Perugia - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali
  • 3A - Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria Soc. Cons. a.r.l.
Obiettivi

Il progetto prevede la sperimentazione di strategie di difesa dal cinipide del castagno, innovative, eco-compatibili e sostenibili, volte alla ricostituzione dell’equilibrio ecologico nei castagneti e la conservazione della biodiversità perseguendo obiettivi di qualità delle produzioni di castagne e di legname pregiato.

Attività
  • la sperimentazione di un innovativo protocollo di impiego di Torymus sinensis, antagonista del cinipide del castagno;
  • l’impiego di un fungo entomopatogeno appartenente al genere Fusarium, isolato per la prima volta nei castagneti dell’Umbria e sperimentato con successo nei laboratori del D.S.A.A – area Difesa;
  • l’adozione nei castagneti dell’Umbria di strategie di ricostituzione e conservazione della biodiversità, modificata dall’introduzione accidentale del cinipide del castagno.
Risultati attesi
  • la sperimentazione di un innovativo protocollo di impiego di Torymus sinensis, antagonista del cinipide del castagno;
  •  l’impiego di un fungo entomopatogeno appartenente al genere Fusarium, isolato per la prima volta nei castagneti dell’Umbria e sperimentato con successo nei laboratori del D.S.A.A – area Difesa;
  • l’adozione nei castagneti dell’Umbria di strategie di ricostituzione e conservazione della biodiversità, modificata dall’introduzione accidentale del cinipide del castagno.
  • Messa a punto di una strategia integrata basata su alcune pratiche agronomiche volte al potenziamento della biodiversità al fine di attirare e mantenere per un lungo periodo gli antagonisti autoctoni nelle aree interessate dalla presenza del cinipide.