AGREEGREEN

Oggetto

Valorizzazione delle risorse legnose e dei sottoprodotti agricoli e forestali, attraverso la creazione di un modello per la produzione e commercializzazione di prodotti energetici

Refernte Tecnico: Diego Rossi; email: info@virginiatrade.it
Referente Scientifico: Prof. Primo Proietti; email: primo.proietti@unipg.it
Costo: 199.988,55€
Durata: 2018-2020
Obiettivi

Creazione di un modello articolato di piattaforma logistica per la raccolta e distribuzione di materiali legnosi o residuali provenienti dalle produzioni agricole, allo scopo di individuarne il miglior uso finalizzandolo alla produzione di energia e dallo sfruttamento per la creazione di compost ed ammendanti da riutilizzare nel campo dell’agricoltura. Tutto questo presuppone e necessita della creazione di un a o più filiere parallele che tengano conto delle problematiche logistiche, fino ad ora nodo centrale delle problematiche legate allo sfruttamento di tali risorse, nell’ottica dell’economia circolare di ottimizzazione delle risorse e del riuso di tutto i materiali ora normalmente destinati allo smaltimento come rifiuto.

Si intende quindi promuovere e diffondere le conoscenze ed i processi scientifici e produttivi legati in particolar modo:

  • “Biochar”, in cui il carbone di legna ottenuto da pirolisi di biomasse legnose viene usato, oltre agli usi energetici, come ammendante nei terreni, e non come fertilizzante, per migliorarne la permeabilità, l’areazione e la capacità igroscopica, fattori decisivi in ambito agricolturale;
  • “N-Fix”, tecnologia che consente l’uso dell’azoto presente in atmosfera attraverso batteri azoto-fissatori introdotti negli apparati radicali della maggior parte delle specie (solo le leguminose sono in grado di fissare, ovvero attuare il passaggio da azoto molecolare (N2) ad azoto ammonico (NH3), l’azoto proveniente dall’atmosfera). Le piante in questo modo sono in grado di fruire non solo dell’azoto presente nel terreno ma anche di quello disponibile in atmosfera, riducendo notevolmente il fabbisogno di fertilizzanti azotati sintetici che, oltre ad essere costosi e prodotti a partire da combustibili fossili, creano anche inquinamento ambientale, realizzando un risparmio economico dovuto al mancato acquisto di fertilizzanti di sintesi. La stessa tecnologia viene applicata ai digestati provenienti da reflui di allevamenti e colture agricole (“pollina”, in questo caso), attraverso una iniezione diretta in esso di un plasma contente gli stessi batteri azotofissatori.

Tale processo abbassa il pH del digestato, salifica l’ammoniaca ed evita la diffusione di effluvi sgradevoli, contribuendo anche in questo modo alla salubrità dell’aria e dell’ambiente.

Attività
  • Valutazione quali-quantitativa delle tipologie di biomasse potenzialmente disponibili;
  • Innovazione di processo per la valorizzazione delle biomasse legnose umbre;
  • Valutazione dei risultati ottenuti e modellizzazione dell’impianto della piattaforma per la valorizzazione delle biomasse legnose umbre;
  • Modello di certificazione applicata alla filiera legno Umbra.